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Convegno sulla comunicazione telematica

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Nichol Le Bennerg
view post Posted on 11/8/2011, 13:31




I nuovi traguardi tecnologici telematici sulla comunicazione, stanno assumendo sempre più un aspetto preponderante nella nostra vita quotidiana. Dai cellulari super tecnologici, ad internet passando per i vari social network, primi fra tutti il famoso Facebook, a seguire Twitter ecc...
Sarebbe allora interessante organizzare un convegno , un confronto tra micronazionalisti per discutere in merito a quelli che io definisco: "nativi digitali" ed "immigrati digitali". Intendo con i primi, le nuove generazioni e nello specifico i nati a partire dalla fine degli anni '90 e con i secondi, gli adulti nati prima di tale epoca. Il focus del convegno sarebbe quello di discutere in merito ai punti di contatto delle due generazioni a confronto.
 
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view post Posted on 19/8/2011, 13:12
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Si potrebbe inserire questo dibattito nell'incontro previsto per il mese prossimo.
 
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Marina Luisi Bilancia
view post Posted on 26/8/2011, 10:06




Vorrei fare alcune considerazioni in merito a Facebook (ovvero il Libro delle Facce).

1. Facebook ha avvicinato a Internet persone nuove
Su Facebook è approdata una tipologia di persone che fino ad allora non avevano vissuto la Rete attivamente: non scrivevano su blog, forum, newsgroup, mailing list pubbliche (almeno col proprio nome), non avevano insomma mai lasciato una traccia del proprio passaggio.
E invece eccoteli su Facebook, novella anagrafe digitale, non più nascosti dietro nickname e avatar, che finalmente interagiscono, condividono link e ricette, chiacchierano del più e del meno, si iscrivono a gruppi o ne fondano altri a sostegno di cause che vanno dall'impegno morale e civile al cazzeggio più inutile, si scambiano ogni tipo di omaggio (dalla Sacher Torte all'opera d'arte contemporanea, tanto è tutto virtuale, non fa ingrassare e non costa niente), si fanno gli auguri per il compleanno (è il sistema che ti avvisa, niente più figuracce e non serve più segnarli su calendari e agende).
E tutto in maniera molto più semplice e immediata rispetto a un sistema sofisticato come Second Life.

2. Facebook è virale, prima o poi ti coinvolge
Se cerchi qualcuno e non lo trovi, non vuol dire che non c'è, ma semplicemente che "non è ancora arrivato su Facebook". Se quel qualcuno ha fra i 14 e i 60 anni e un indirizzo e-mail, prima o poi ci arriverà. Anche se conosco gente su Facebook con più di 60 anni: non ci sono limiti d'età!

3. Facebook, come Google, acquisisce i diritti di quanto pubblicato
I termini d'uso di Facebook prevedono la cessione dei diritti di sfruttamento commerciale di tutto quanto venga pubblicato (testi, immagini, ecc.). L'Associazione Fotografi Professionisti sta conducendo una battaglia per chiedere la modifica di tale clausola che, decisamente poco rispettosa dei diritti degli utenti, non è nuova su Internet. Una clausola analoga è prevista da Picasa, il software gratuito di Google che permette di organizzare e pubblicare on line i propri album fotografici.
Quindi attenzione a non regalare a Facebook (né a Google) immagini o contenuti di valore.

4. Facebook è più pettegola di una portinaia: non raccontarle cose che non vuoi si sappiano in giro...
La privacy su Facebook è altamente a rischio: buona parte di ciò che scrivi e pubblichi è di dominio pubblico (esattamente come un blog o un forum), le impostazioni predefinite sono molto permissive (ma si possono personalizzare).
C'è chi difende la propria privacy mettendo come propria foto un disegno, un animale, un pupazzetto, un paesaggio; insomma, sul Libro delle Facce non tutti ci mettono la faccia. E allora, che ti sei iscritto a fare? Non vuoi farti trovare dagli amici? Pensi di essere l'unico con quel nome e cognome? Ti vergogni di esserci? Vuoi difendere strenualente la tua privacy? Ma allora lascia perdere Facebook e la Rete. La mia faccia è on line insieme al mia curriculum da una dozzina d'anni (quando Mark Zuckerberg, l'ideatore di Facebook, aveva 12 anni e probabilmente si dedicava ai videogiochi), e continuo sempre a ricevere spam su medicine e sistemi miracolosi per potenziare organi che non ho.
Ma alla mia privacy ci tengo anch'io e qualche "tenda alle finestre" l'ho messa. Le foto che pubblico (tranne quella del mio profilo) sono visibili solo agli amici (e non agli amici degli amici degli amici); uso poco la bacheca (Wall nella versione inglese) per scambiare messaggi che non siano saluti e auguri, ma preferisco la posta interna.
Ma soprattutto sono selettiva nelle amicizie: entro in contatto solo con chi ho conosciuto davvero. Non sono in cerca di nuove conoscenze, mi basta ritrovare e restare in contatto con quelle che ho già.

5. Su Facebook possono convivere epoche e luoghi diversi della propria vita
È questa la cosa più stupefacente di Facebook: qui convivono e si intersecano diversi piani temporali e geografici della mia vita, relazioni amicali, parentali e di lavoro.
I cuginetti con cui giocavo da bambina e che oggi hanno famiglia e vivono sparsi per l'Italia; quasi tutti i miei cugini romani che è più facile "vedere" su Facebook che dal vivo quando torno giù per le feste o le vacanze. Due pezzi di famiglia, che per ragioni anagrafiche appartengono a sfere parentali e temporali distinte e separate, improvvisamente si ritrovano a convivere e condividere con me (e, indirettamente, fra loro) frammenti di quotidianità, pensieri ed emozioni, foto e ricordi. Insieme ad altri: gli amici dei tempi del liceo, con cui la domenica pomeriggio si andava a teatro (due ore prima per prendere i posti decenti al loggione; il biglietto costava 1000 lire, meno del cinema all'epoca); gli ex colleghi di lavoro; gli amici (quelli persi di vista 20 anni fa e quelli con cui ho mantenuto i contatti); gli amici del periodo bolognese e di quello milanese; gli amici e i colleghi dei vari gruppi telematici di lavoro e svago che ho frequentato; eccetera eccetera.
A volerli classificare ci sarebbe da chiedere la consulenza di qualche esperto in materia di organizzazione della conoscenza; più cresce il numero più i gruppi si intersecano, si scoprono relazioni insospettate e innocenti (è su Facebook che ho scoperto che 3 persone da me conosciute in contesti e tempi diversi si conoscono da una vita e sono grandi amici).

6. Facebook è più generalista persino della TV
C'è spazio per qualunque fascia d'età, qualunque fede sportiva (inclusi gli sport minori delle galassie lontane), qualunque fede politica (incluse, purtroppo, quelle anticostituzionali) o religiosa; qualunque livello intellettuale e culturale.
Pare una piazza altamente democratica: chiunque può creare facilmente un gruppo, una pagina, una semplice applicazione. Attenzione solo a non farvi fagocitare: imparate a rifiutare ciò che non vi interessa veramente.

7. Facebook è diventata la piazza virtuale per gli italiani
È Facebook, oggi, quella Agorà telematica di cui si parla da almeno 10 anni (per lo meno per gli italiani).
Non MySpace, regno del caos creativo, il cui disordine ricorda troppo la stanza di un adolescente viziato.
Non LinkedIn, ordinato come un circolo accademico, perfetto per relazioni di lavoro e per entrare in contatto con colleghi di tutto il mondo.
Non Naymz, ottima vetrina promozionale (davvero ben indicizzato su Google), ma alla fine interessante solo per chi si occupa di marketing e webmarketing.

Attenzione, ancora una volta, però. Facebook, come ogni piazza, è aperta a tutti, dal venditore di zucchero filato a quello col banchetto per il gioco delle 3 carte; fra milioni (gli iscritti sono 150 milioni in tutto il mondo, circa 5 milioni gli italiani, secondo l'Ansa) di persone innocue si nascondo tanti Mangiafuoco, Lucignolo e "il Gatto e la Volpe". Quindi usate sempre il buon senso e un pizzico di diffidenza preventiva (ci sarà pure una ragione se da piccoli ci hanno fatto leggere Pinocchio, no?).
C'è spazio proprio per tutti, anche per quelli che col PC non ci lavorano e per i quali webmarketing e social networking sono parolacce incomprensibili (che abbiano ragione?), gestori di osterie, pub ed enoteche, maestri di scuola e professori di liceo, giornali, cuochi e pizzaioli.
Gli unici esclusi da Facebook sono quelli che non hanno un pc collegato ad Internet (oltre la metà degli italiani), e quelli che lo snobbano.
 
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bobby151169
view post Posted on 3/9/2011, 07:30




CITAZIONE (Angell Cherubini @ 19/8/2011, 14:12) 
Si potrebbe inserire questo dibattito nell'incontro previsto per il mese prossimo.

La data?
 
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view post Posted on 3/9/2011, 08:38
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CITAZIONE (bobby151169 @ 3/9/2011, 08:30) 
La data?

Non è stata dichiarata una data precisa e comunque considero aperto il convegno-dibattito.
internet
La partecipazione, nel rispetto della nostra filosofia, è libera e discrezionale.
 
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Milady Iozal Reward
view post Posted on 3/9/2011, 09:41




Per i giovanissimi l'era tecnologica è vissuta in maniera del tutto naturale essendoci nati, un pò come la tv per noi a confronto con l'era dei nostri genitori. Insomma ognuno è figlio dei suoi tempi....
 
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view post Posted on 3/9/2011, 10:10
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Ma in questa epoca dove la tecnologia fa ogni giorno passi da gigante, la generazione degli adulti, legata ancora ad un passato dai ritmi meno rapidi, non a torto si sente come un "immigrato" che approda in un nuovo mondo, suscitando i più svariati atteggiamenti, talvolta di spavento o d'indifferenza, forse perchè il cambiamento si avverte come troppo complicato da comprendere, o forse per pigrizia rimanendo comodi nelle proprie abitudini e restii verso il nuovo.
 
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Staliznev
view post Posted on 3/9/2011, 12:32




Saluto tutti. Sono stato invitato da Angell Cherubini per partecipare al dibattito.

Intanto bisogna specificare in che fascia di età è compresa la definizione di adulto. Non si può parlare di adulto in generale perché comprende una fascia di età che va dai 30 anni ai 65. C'è grande differenza tra questi.

Ora i giovani di solito si avvicinano a facebook solo per comunicare con gli altri giovani in modo più rapido, e più passa il tempo più perdono interesse per questo network, perché impiega troppo del loro tempo. I giovani che sono sempre più facebook e sono sempre più interessati a questo sono i giovanissimi di 13-17 anni. Progressivamente facebook cade in disuso e lo utilizzano sporadicamente oppure si cancellano semplicemente. Ci sono in media meno uomini di 30-45 anni che utilizzano facebook a confronto di 60enni o 14enni. Quindi più che fatto generazionale è propensione personale e tempo a disposizione. Un medico di 40 anni è nel pieno dell'attività lavorativa e non può utilizzare la rete che fino ad un certo punto, un giovane che ha solo il pensiero della scuola può, un vecchio rapido nel pensiero e in pensione lo utilizza altrettanto. Non è assolutamente detto che chi ha l'e-mail abbia anche facebook, l'e-mail è più personale, facebook troppo dispersivo e molti non gradiscono questa dispersione, dai giovani agli adulti. Spesso chi è inserito sui forum di forumcommunity non è su facebook perché lo ritiene dispersivo e non adatto all'uso che ne vuole fare.

Senza contare che questi boom di comunicazione vengono presto abbandonati in confronto ad altre novità, come skipe e msn sono stati "uccisi" da facebook, facebook stesso potrebbe essere "ucciso" o da un altra trovata di rete oppure per semplice economia di tempo che gli adulti preferiscono, e quindi il suo tetto di utenti reali si fermerà progressivamente.

Ciò vale per tutti i social-network ed i mezzi di comunicazione di rete che hanno la qualità (o la colpa) di essere multi-uso e dispersivi.
 
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Nichol Le Bennerg
view post Posted on 3/9/2011, 13:20




Secondo me il problema è proprio quello di evitare la scelta di rimanere su due fronti diversi, contrapposti, senza comprendere la portata delle innovazioni, gestendo ed integrando il nuovo che avanza, entrando in contatto con quelli che ho chiamato "nativi digitali".
 
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Stratone di Nicomedia
view post Posted on 3/9/2011, 13:39




Salve a tutti i convenuti ,porto i ringraziamenti da parte della nazione al presidente Cherubini per l'invito a partecipare a questa discussione per la quale sono stato delegato (spero non sia un problema). Ho letto gli interventi fatti fino ad ora e mi è parso di capire che da un lato c'è entusiasmo verso le nuove tecnologie informatiche e di comunicazione dall'altra preoccupazione e perplessità. Personalmente il mio approccio con il mefistofelico aggeggio e la rete risale al 2003 sperimentando un po tutto ciò che il mondo del web offriva . Alcune cose mi hanno appassionato molto ,altre ho nutrito una certa diffidenza e rifiuto quasi ideologico o al limite del fastidio . Su Ciò che è stato detto su Fb concordo quasi in tutto e agli inizi uno dei fastidi era rappresentato prorio da non appartenere a questo social network ( "... ma come non hai un'account su Fb ? " ). L'esperienza personale sul famoso socialnetwork è iniziata per compensare un momento di default del sito di un'associazione di cui faccio parte e nello stesso tempo come gruppo micronazionale abbiamo aiutato nella crescita.Da allora il mio apporto su questa piattaforma è quasi quotidiano anche se da allora molte cose sono cambiate .Talune funzioni intuibili sono diventate complesse , noto una maggiore invasività nel sistema ( oggi ad esempio mi bloccano parte della pagina pre dirmi che la bache non si chiamerà più così ma in un'altro modo ). Come Micronazione nel 2010 abbiamo sentito il bisogno di esternare la nostra creando una pagina su fb ed un'account per scoprire un mondo vasto e di varia tipologia dello stesso settore . Molti di noi sono ancora legati alla macchina da scrivere al registro scritto a mano e questa novità informatica li rende perplessi se non addirittura diffidenti-
 
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iker.fernandez
view post Posted on 3/9/2011, 13:40




Ringrazio Angell Cherubini per l'invito postoci.

CITAZIONE (Staliznev @ 3/9/2011, 13:32) 
Intanto bisogna specificare in che fascia di età è compresa la definizione di adulto. Non si può parlare di adulto in generale perché comprende una fascia di età che va dai 30 anni ai 65. C'è grande differenza tra questi.

Ritengo che la fascia d'adulto non sia legata tanto all'età, ma a quando si esce dal mondo della scuola e si entra in quello del lavoro. Li si avvengono molti cambiamenti.

CITAZIONE (Staliznev @ 3/9/2011, 13:32) 
Ora i giovani di solito si avvicinano a facebook solo per comunicare con gli altri giovani in modo più rapido, e più passa il tempo più perdono interesse per questo network, perché impiega troppo del loro tempo. I giovani che sono sempre più facebook e sono sempre più interessati a questo sono i giovanissimi di 13-17 anni. Progressivamente facebook cade in disuso e lo utilizzano sporadicamente oppure si cancellano semplicemente. Ci sono in media meno uomini di 30-45 anni che utilizzano facebook a confronto di 60enni o 14enni. Quindi più che fatto generazionale è propensione personale e tempo a disposizione. Un medico di 40 anni è nel pieno dell'attività lavorativa e non può utilizzare la rete che fino ad un certo punto, un giovane che ha solo il pensiero della scuola può, un vecchio rapido nel pensiero e in pensione lo utilizza altrettanto. Non è assolutamente detto che chi ha l'e-mail abbia anche facebook, l'e-mail è più personale, facebook troppo dispersivo e molti non gradiscono questa dispersione, dai giovani agli adulti. Spesso chi è inserito sui forum di forumcommunity non è su facebook perché lo ritiene dispersivo e non adatto all'uso che ne vuole fare.

Senza contare che questi boom di comunicazione vengono presto abbandonati in confronto ad altre novità, come skipe e msn sono stati "uccisi" da facebook, facebook stesso potrebbe essere "ucciso" o da un altra trovata di rete oppure per semplice economia di tempo che gli adulti preferiscono, e quindi il suo tetto di utenti reali si fermerà progressivamente.

Ciò vale per tutti i social-network ed i mezzi di comunicazione di rete che hanno la qualità (o la colpa) di essere multi-uso e dispersivi.

Non uso facebook, ma vedo che è diventato un po' come una "droga": c'è gente che quando è al computer non riesce a staccarsi...
 
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Stratone di Nicomedia
view post Posted on 3/9/2011, 14:16




CITAZIONE
Non uso facebook, ma vedo che è diventato un po' come una "droga": c'è gente che quando è al computer non riesce a staccarsi..

ti do assolutamente ragione ,ormai sembra una seconda vita .Bisognerebbe riscoprire il vero ruolo delle cose che queste tecnologie devono essere solo di sussidio alla nostra vita sociale ,politica ed economica ,non surrogati di ciò che si dovrebbe fare nelle reltà .

CITAZIONE
msn sono stati "uccisi" da facebook,

msn purtroppo si sta uccidendo da solo sacrificando la sua innata semplicità e comodità in un guazzabuglio di applicazioni che lo rendono più complesso ed irritante. Se Fb sarà"ucciso" (superato ) spero da un sistema più sobrio e magari da un bel film al cinema :) .

Edited by Stratone di Nicomedia - 3/9/2011, 15:36
 
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Lord Sensei Ste
view post Posted on 3/9/2011, 15:56




Ma FB può essere educativo? E ancora: l'adulto può avere in questo contesto un ruolo etico-educativo?
 
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Stratone di Nicomedia
view post Posted on 3/9/2011, 16:11




CITAZIONE (Lord Sensei Ste @ 3/9/2011, 16:56) 
Ma FB può essere educativo? E ancora: l'adulto può avere in questo contesto un ruolo etico-educativo?

Tutto ciò che ha che fare con l'essere umano può avere valori ambivalenti,dipende sempre dall'uso e dalla capacità di moderazione della persona che , in questo caso , deve capire se essere più soggetto piuttosto che oggetto di tali tecnologie. Ciò sicuramente hanno un valore fondamentale quello dell'adulto,del suo esempio e della capacità di autorevolezza nel sapere fornire al più giovane la giusta misura. Tra i compiti dei genitori contemporanei e della scuola ,nel compendio delle cose da insegnare , ci dovrà essere una parte dedicata a come educare i propri figli all'uso moderato e ragionato di tale tecnologia che secondo me dovrebbero esser più mezzo per "facilitare "la nostra vita che piuttosto un suo sostitutivo. Insomma non solo cittadini dell'Urbe ,ma anche consapevoli cives del Web.
 
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tomo
view post Posted on 3/9/2011, 19:58




anch'io sono stato invitato a partecipare ma non aspettatevi grandi formalità o paroloni complicati...sono contrari ai miei principi

comunque, penso di essere uno dei "giovani" di cui parlate
in principio ero ostile a internet e alla comunicazione via internet, poi ho iniziato a iscrivermi qua e là partendo dall'ormai "sorpassato" messenger
sorpassato perchè ormai come si dice la tecnologia fa passi da gigante ogni giorno e facebook l'ha soppiantato
così mi iscrissi a facebook, ma neanche per comunicare...ricordo che lo feci per i vari giochi che c'erano sopra, perchè di comunicazione on-line ancora non ero un patito
poi inziai comunque a comunicare su facebook con amici e parenti e divenne...comodo, ecco
invia messaggi quasi fosse un cellulare, ma è gratis, e questo invita di più chi è dall'altra parte a risponderti, così la comunicazione ha quasi di sicuro un botta e risposta rapido
a differenza delle normali chat che devi conoscere l'indirizzo dell'altro là basta avere nome e cognome, altra comodità

ed ecco, metto fine ai giri di parole, forse è così che bisognerebbe considerare tutto questo sviluppo tecnologico...
non come una necessità senza la quale non si potrebbe stare, ma come una comodità per parlarsi più facilmente e velocemente

se si prende una cosa delicata come internet, la comunicazione tramite le apparecchiature tecnologiche (cellulari, computer etc) come cose essenziali e si arriva addirittura a fondarci la società sopra...
c'è chi dice che un blocco delle comunicazioni manderebbe in blocco la società...e a ben pensarci è assurdo, no?
 
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45 replies since 11/8/2011, 13:31   342 views
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