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La moneta complementare

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Marina Luisi Bilancia
view post Posted on 22/1/2011, 20:57 by: Marina Luisi Bilancia




Definiamo la Moneta Complementare come uno strumento econometrico utilizzato principalmente come mezzo di scambio (una delle tre funzioni monetarie di base) in un certo territorio, che non esclude l'utilizzo di un'altra moneta (solitamente quella ufficiale), ma la affianca.

Due sono le caratteristiche peculiari delle Monete Complementari:
1. sono di proprietà del portatore;
2. vengono distribuite agli attori principali del mercato economico (Consumatori e Commercianti).


La Moneta Complementare viene generalmente istituita per sostenere una economia locale le cui difficoltà di mantenimento e di crescita si suppone siano innescate da una presunta rarefazione monetaria della moneta ufficiale.

(Brani tratti da "La moneta complementare" in "Il grande mutuo", N. Galloni, Roma 2007, Editori Riuniti, pagg. 140-141).
"Dietro l'etichetta di monete complementari si muovono diversissime teorie ed esperienze, tutte accomunate dal bisogno strategico di affrontare con sistemi «alternativi» situazioni e difficoltà economico-sociali determinate dalla scarsa disponibilità dei mezzi di pagamento (soprattutto destinati al consumo corrente)."
Due sono gli aspetti di maggior rilievo.

Moneta a parziale copertura o senza copertura.
Il primo "riguarda il tema della copertura parziale o totale della nuova moneta stessa, ovvero la possibilità di emettere un mezzo di pagamento assolutamente non convertibile e, quindi, incapace di fungere da riserva di valore".
Una Moneta Complementare a parziale copertura (per esempio, 50%), implica che la moneta in questione venga "acquistata" pagando (in moneta ufficiale, come l'Euro) il 50% del valore definito sulla moneta stessa.
Una Moneta Complementare senza copertura implica che la distribuzione dei buoni venga fatta a titolo completamente gratuito ( parte gli irrisori costi di stampa).

Moneta con perdita di valore.
Il secondo riguarda la tecnica "del «demurrage»: a ogni passaggio, la nuova valuta - acquistata versando il 50% del suo equivalente nella moneta di riferimento (lire, euro, dollari) - perde una percentuale del suo valore fino ad azzerarsi e ,a quel punto, viene nuovamente scambiata con le lire, gli euro, i dollari iniziali, così che il ciclo possa ricominciare."

Tipologie
Nel mondo oggi esistono centinaia di sistemi di monete complementari circolanti.
Ciascuna di esse risponde a criteri e tipologie che possono essere diversissimi tra loro.

Vi sono quelle che si basano sul tempo, cioè attribuendo un valore alle ore di lavoro.

Altre tipologie sono sistemi di accreditamento reciproco.
Altre ancora si distinguono per il sistema di recupero dei costi.
Infine altre ancora si distinguono per il tipo di organizzazione che gestisce il circuito di moneta complementare.

Una panoramica di queste tipologie diffuse nel mondo sono reperibili presso il database "Complementary Currency" a questo link.

Esempi esteri
Di esempi di Moneta Complementare all'estero, ve ne sono innumerevoli.
Sicuramente uno dei più longevi e significativi è quello di un piccolo paese vicino a New York, chiamato Ithaca.
Nel 1991 nacque il locale circuito di economia locale, tutt'ora operativo.
Sono quindi oltre 17 anni di solida operatività.
La Moneta Complementare in questione si chiama Ithaca Hour, e corrisponde ad un'ora di lavoro, cioè a 10 dollari americani.

Un altro esempio ancora più eclatante viene dalla Svizzera.
In quello che è conosciuto come "il paese delle banche", viene utilizzato il buono WIR come Moneta Complementare.
Il relativo circuito nacque addirittura nel 1934: sono quindi passati ben 74 anni!
Attualmente il circuito comprende circa 75.000 imprese e può contare sulla presenza di una Banca WIR, la quale offre servizi in franchi svizzeri ed in buoni WIR.
Il sito web della banca è reperibile a questo link.

Esempi italiani

Ecoroma
Il circuito nasce nel 2005 a Roma, nel quartiere di Acilia, integrando una forma di demurrage (inflazione programmata). Nel tempo cambia pelle ma non sostanza. Tutt'ora operativo, fa parte del circuito ArcipelagoSCEC (Solidarietà Che Cammina - www.arcipelagoscec.org), una struttura di livello nazionale che intende essere punto d'incontro e di reciproca solidarietà delle varie esperienze locali.

Progetto Scec
Il circuito nasce nel maggio 2007 e per l'intensa opera dei fondatori raggiunge ben presto dimensioni ragguardevoli: in 15 mesi il circuito comprende oltre 1800 consumatori, 300 commercianti e quasi 300 professionisti privati.
Dal successo di questa esperienza ha preso il via l'iniziativa del circuito ArcipelagoScec
www.progettoscec.com

Progetto Thyrus
Anche questo ormai confluito all'interno di ArcipelagoScec e quindi reperibile all'indirizzo
www.arcipelagoumbria.org
 
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2 replies since 22/1/2011, 20:57   74 views
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