Questa società tritura gli ideali, peggio di un tritacarne elettrico: non v'è scampo per chi sogna e lavora per un futuro migliore. Già è difficile convivere con noi stessi, con le proprie debolezze e le piccole meschinità giornaliere, figuriamoci poi se si vuole costruire un mondo più vivibile.
Se poi si tenta di coinvolgere "chi ti sta accanto", tutto diviene più difficile; se infine, si ha la pretesa di suscitare non solo l'interesse, ma il contributo di qualche centinaia di migliaia di esseri umani, con ognuno le loro storie ed i loro pensieri, le debolezze e le piccole grandi meschinità quotidiane, tutto diventa ancora più complesso.
Temo che non sia più vero che i pacifici erediteranno la Terra. La Terra è dei bellicosi, di chi sa conquistarsela, di coloro che non si fanno scrupolo di investire milioni di euro per tenerla in pugno.
Ma da noi partono, però, le prime sconfitte. Non sono gli altri, i più forti, ma noi i troppo deboli, giacchè è in ognuno di noi la spinta al basso profondo.
Viviamo perfettamente inseriti in meccanismi tali di bassa meschinità da non permetterci altro che rari sprazzi di lucidità. Tante volte vorremo prevalesse l'ottimismo della volontà, ma è di norma il pessimismo dell'intelligenza a prevalere. Tutto ciò che facciamo e diciamo ci condanna alla sconfitta, alla quotidianità più insulsa.
Ad ogni novità che si manifesta dobbiamo dare un significato più vicino al nostro modo di vivere; quel che di nuovo accade dobbiamo trascinarlo dalla nostra parte, cogliere quel che ci fa più comodo.
Mai siamo noi ad andare verso l'altro, semmai è costui che deve venire a patti con noi. E così fagocitiando pensiamo di risolvere problemi rimasti insoluti; stravolgiamo ideali che altri ci mettono a disposizione e pensieri pensati a lungo per risolvere i grandi problemi. Se qualcosa di quel che tu scrivi non mi va, non già io debbo rivedere me stesso, ma sei tu che devi modificarlo! Quanti peccati di presunzione vengono commessi ogni giorno in nome del bene......nostro!
L'umiltà di conoscere, studiare, imparare dagli altri è sempre più vilipesa e derisa. V'è in ognuno la spinta costante a non mettere in crisi se stessi, semmai a piegare e condannare gli altri.
Ma stanotte HO SOGNATO che i martin-lutherking della Terra finalmente non siano più condannati a perdere: e non sempre per colpa di altri, ma soprattutto per errori commessi da loro stessi.
Non v'è scampo per te, essere umano, se dal quotidiano non guardi oltre il domani.
Pensare ed agire oltre te stesso, oltre i pensieri che hai pensato, oltre chi ha condizionato la tua vita in forza di una delega in bianco che tu gli hai consegnato.
Scardinare i sistemi e incalanarli sul giusto binario di un domani migliore, dove i figli non debbano vergognarsi dei padri o delle madri: di questa speranza deve essere fatto il nostro oggi.
Non vi sarà pace nemmeno in quest'isola di utopia se non sappiamo incidere a fondo e calcare il bisturi chirurgico per estirpare la cancrena dell'egoismo.
HO SOGNATO UN SOGNO QUESTA NOTTE.......
|
