Quella che stiamo vivendo oggi, a livello mondiale, è la crisi economica più grave dopo quella del 1929.
Una caratteristica significativa di questa crisi è l'altissimo livello di iniquità nella distribuzione della ricchezza con l'aumento costante del divario tra le varie classi sociali, in particolare tra i ricchi e la classe media.
Questa vede sempre più diminuire il suo potere d'acquisto con il conseguente aumento della fascia di povertà.
Anche il mondo del lavoro sta avendo in questo periodo un cambiamento epocale, si sta passando dall'era dei servizi all'era della informazione della conoscenza, quella che tutti chiamano la terza rivoluzione industriale.
Possiamo accettarlo oppure no. ma la cosa certa è che il mercato del lavoro è cambiato e prima ci adeguiamo a questo cambiamento, meglio sarà per il nostro futuro.
Il posto fisso, quello che ci portava alla pensione, non esiste più; oggi si predilige la flessibilità lavorativa con nuove formule contrattuali, quali: lavoro a progetto, lavoro a chiamata ecc....
La classe media si focalizza sul "lavoro a tempo": in pratica un lavoro in cui si è pagati ad ore o proporzionalmente al tempo impiegato, come ad esempio il lavoro dipendente.
Chi si focalizza su questa tipologia di reddito è portato a svolgere un lavoro extra durante il tempo libero o il fine settimana per sopperire alla diminuzione del proprio potere d'acquisto, ma ben presto anche questo secondo lavoro, non basta più.
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[email protected]Edited by Angell Cherubini - 24/10/2014, 11:59
