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I Libri Maledetti

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bobby151169
view post Posted on 11/9/2009, 07:02




Vi sono libri che vengono considerati maledetti perché contengono molte antiche conoscenze di carattere magico ed esoterico e sono portatrici, a dir di molti, di disgrazie e calamità. Alcuni di questi libri sarebbero stati conservati nella Biblioteca di Alessandria e molti di essi sarebbero stati distrutti nel 646 d.c. dagli arabi, comandati da Amr ibn-al-As. Il suddetto condottiero chiese al suo califfo, Omar I, quale doveva essere il destino di tali libri e lui così rispose: “Se i libri non riportano quanto è scritto nel Corano, allora vanno distrutti, poiché non dicono il vero. Se i libri riportano quanto scritto nel Corano, vanno distrutti ugualmente perché sono inutili”. Oggi in molti sono propensi a credere che il contenuto dei libri della Biblioteca di Alessandria faceva paura a molti, perché nelle sue enormi dieci sale erano custoditi, tra l’altro, molti testi considerati anomali. Tra questi, si dice, vi fosse l’intera opera del Beroso, un sacerdote babilonese vissuto ai tempi di Alessandro Magno. Si riferiva dell’incontro avvenuto tra alcune civiltà mesopotamiche e una razza spaziale: gli Apkallus, una razza anfibia. Si dice poi che c’era anche l’opera di Manetone, un sacerdote egizio vissuto ai tempi di Tolomeo I, che era stato in possesso del fantomatico “Libro di Toth”. Inoltre vi erano custoditi molti testi alchemici che riferivano della facoltà di trasformare i metalli vili in oro, quindi coloro che ne erano venuti in possesso potevano arricchirsi e diventare una seria minaccia per l’egemonia araba.
Jacques Bergier, scrisse sulla sua opera “I Libri Maledetti” che dietro tali distruzione c’era un potente setta: “gli Uomini in Nero (MIB)”; i quali avrebbero perseguito lo scopo di rintracciare e distruggere tutte quelle opere letterarie ritenute in un modo o nell’altro pericolose. Proprio costoro sarebbero dietro la distruzione della Biblioteca di Alessandria e di numerose altre biblioteche antiche; sempre loro sarebbero dietro la Santa Inquisizione, creata nel 1233. Gli attacchi contro i cd “Libri Maledetti” si intensificarono e, a più riprese, molti testi definitici eretici e “non rilevati” vennero bruciato sul rogo nelle piazze vicino le chiese. Nel 1557 il papato inaugurava “l'Index Librorum Prohibitorum” dove si elencavano i volumi la cui lettura avrebbe dannato l’anima dei fedeli. Pio V nel 1575 organizzava la Congregazione dell’Indice, un comitato di censura esistito fino al 1917. I libri maledetti sarebbero stati ufficialmente suddivisi in tre gruppi: il primo, sarebbe costituito da testi nati dalla fantasia di scrittori; il secondo, sarebbe costituito da testi ritenuti esistenti ma sulla cui autenticità molti studiosi nutrono forti dubbi. Il terzo, sarebbe costituito da testi occulti e incomprensibili ai più, ma comprensibili solo a pochi iniziati o illuminati, come nel caso delle “Stanze di Dzyan”, recuperate in Tibet, presso una sperduta lamasseria dalla celebre occultista russa Helena Blavatsky (1831 – 1891). L’originalità di tale testo consisterebbe nel fatto che le conoscenze in esso contenute verrebbero trasmesse al lettore con il semplice tocco delle sue dita sulle sue pagine, scritto il lingua Senzar e costituito da foglie speciali di palma rese impermeabili al fuoco, all’acqua e all’aria con uno sconosciuto procedimento. Tale libro trattava della creazione dell’uomo, del mondo e delle razze umane, sostenendo l’origine extraterrestre dell’uomo. Da sottolineare il fatto, alquanto misterioso, e riportato sul già citato testo di Bergier, che nel 1944, un sonder-kommandos della “Xª Flottiglia MAS ” del principe Junio Valerio Borghese, un corpo militare posto sotto il diretto comando delle SS di Karl Wolff, partiva dalla Repubblica Sociale di Salò nel nord Italia e arrivava a Napoli, già sotto il controllo anglo americano, per distruggere l’imponente biblioteca della Società Reale del Sapere, ricca di testi esoterici.
Tra gli altri testi, si devono menzionare i “Manoscritti Pnakotici”, stesi molto tempo prima dell’avvento dell’uomo sulla Terra, quindi la datazione risulta impossibile. Di sicuro si sa solo che furono trafugati in Hyperborea da adepti di un culto occulto e risultano scritti in una scrittura criptica iperboreana; sarebbe stata portata dalla terra di Lomar. Inoltre, sarebbero state notate numerose analogie tra questi scritti e i “Frammenti di Eltdown”, tavolette in uno strato carbonifero risalenti all’Eocene, qualcosa come56 milioni d’anni fa. I “Frammenti di Eltdown”, vennero ritrovati agli inizi del XX secolo in Inghilterra meridionale e comparvero nel racconto “The Sealed Casket”, scritto da Richard F. Searight (1902-1975), il quale ebbe una fitta corrispondenza con Howard Phillips Lovecraft.
Menzioniamo, infine, l’opera pubblicata nel 1839 a Dusseldorf da un certo Von Juntz, la quale opera riferisce di culti misteriosi legati all’adorazione di divinità pre-umane e proto-storiche, come Ghatanothoa e Bran.

Edited by bobby151169 - 11/9/2009, 11:11
 
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