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11. Il verbo

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view post Posted on 24/9/2009, 08:19
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Forma base

Vi è una sola finale per l'infinito, -r, con tre varianti -ar, -er, -ir. Queste forme sono necessarie per formare regolarmente migliaia di derivati internazionali simili a quelli esistenti nelle grandi lingue d'Europa, derivati che erano stati deformati o respinti da altri progetti di lingua internazionale. Infatti, i verbi in -ar comportano i derivati -ation, -ative, -ator, -antia. Per es. decorar, decoration, decorative, decorator.I verbi in -ir comportano i derivati in -ition, -itor, -itive, -ientia. Per es. audir, audition, auditive, audientia.I verbi in -er comportano i derivati -ion, -or, -ive e -entia generalmente mediante la forma supinale che si trova in tutte le lingue derivate dal latino. Per le preposizioni utili ad accompagnarsi al verbo all'infinito, vedi appendice n. 7.

Supino
Nel vocabolario internazionale esiste un certo numero di verbi (167) che hanno una seconda radice irregolare chiamata "supino". Da questo supino si deriva un participio passato 'irregolare' (comunque non obbligatorio) è derivata una tale quantitàdi forme famigliari a tutti, che volerle scartare renderebbe impossibile la formazione regolare di numerose famiglie di parole. (P.es.: Il supino di vider (vedere) è vis-, da cui: vision, revision, revisionista, revisionismo, visibile, visibilitate, visor, revisor, retrovisor, television, televisor, ecc.). Rinunciando al supino si sarebbe costretti ad adottare una massa di parole internazionali come nuovi radicali invece di incorporarli in una sola famiglia perfettamente regolare. Lo stesso vale per ager (agire) il cui supino è act-, da cui derivano action, actionar, reaction, actor, active, activitate, reactivar, reactor, radioactivitate ecc. mitter (mettere, mandare), grazie al suo supino miss-, può dare origine a mission, missionario, remission, commission, commissionario, transmission, dimission ecc.. L'uso della forma supina per il participio passato è dettato da ragioni stilistiche. Una lista completa di questi verbi si trova nell'appendice n. 7.

Modi

(a) Per l'indicativo presente basta togliere la finale -r dell'infinito; io canta, tu veni, ille crede, nos plora. Questa forma è usata per tutte le persone, quindi, soltanto il pronome personale serve a distinguere le persone. I verbi haber, esser e vader hanno una forma abbreviata per il presente, che corrisponde alle prime due lettere del radicale verbale: ha, es, e va. Il verbo esser, inoltre, possiede la voce facoltativa son per la terza persona del plurale.

(b) Per ottenere l'indicativo passato semplice (corrispondente al nostro imperfetto e passato remoto), si aggiunge al presente la finale -va: io cantava, tu veniva, ille credeva. Essendo l'unico passato semplice, non dobbiamo confonderlo necessariamente con il nostro imperfetto. Il passato immediato si esprime con venir de. Ad es. ille veni de mangiar (ha appena mangiato).

(c) Per ottenere l'indicativo futuro, si aggiunge la terminazione -ra: io cantara, pron.: [cantarà], tu venira, illa credera. futuro immediato o prossimo si esprime con vader (andare), abbreviato in va: Per es. nos va prender (prenderemo, stiamo per prendere).

(d) Per ottenere il condizionale, si aggiunge la finale -rea: nos cantarea, vos audirea (voi ascoltereste), oppure con l'ausiliare velle. Ad es. io esserea / io velle esser.

(e) Per ottenere l'imperativo si utilizza il presente privo del pronome personale soggetto: canta! veni! La forma di cortesia è: vole ben (cantar, venir, ecc.). Per la prima persona plurale si può usare vamos, es. vamos scriber! (scriviamo!). Per tutte le altre persone ci si serve di una perifrasi con que....Ad es. que ille veni (che egli venga), que tu nomine sia sanctificate (che il tuo nome sia santificato).

(f) Il participio presente. Si usa la finale -ante dopo i verbi in -ar, -iente dopo i verbi in -ir, -ente dopo i verbi in -er. Per es. cantante, audiente, veniente, (da cui: inconveniente).

(g) Il participio passato. Nei verbi in -ar è -ate, nei verbi in -ir è -ite, nei verbi in -er è -ite. Ad es. cantate (cantato), audite, credite (da cui credito), ecc.. I verbi con doppia radice (supino) possono anche usare quest'ultima con la finale -e. (P.es. io ha dicite/dicte).

(h) I verbi ausiliari sono esser (essere), e haber (avere), che si abbreviano di solito, a causa della loro estrema frequenza, in es e ha. Per es. illa es belle, nos ha dormite. L'ausiliare 'venire', che si usa spesso in italiano nei tempi semplici passivi, si traduce in Interlingua con l'ausiliare esser. P.es. le proposition esseva acceptate (la proposta veniva accettata).

(i) Le finali dei verbi sono identiche per tutte le persone (singolari e plurali). Per quanto attiene il verbo esser, esiste una forma dell'indicativo presente plurale, son, che può sostituire es.

(l) I verbi riflessivi e i verbi intransitivi si coniugano con haber come ausiliare: io me ha lavate (io mi sono lavato), nos ha vadite al theatro (noi siamo andati al teatro).

(m) Il congiuntivo. In Interlingua non esiste un congiuntivo propriamente detto. Solo il verbo esser ha un congiuntivo con la voce sia, per cui, per tradurre il congiuntivo degli altri verbi, si usa il presente o il passato con la congiunzione que. L'imperfetto del congiuntivo può essere tradotto con il condizionale. P.es. io vole que ille veni (io voglio che lui venga), que ille lo dice (che lui lo dica).

(n) Il gerundio. In interlingua il gerundio non esiste, per cui tale tempo si traduce con l'infinito semplice preceduto da una preposizione, ovvero, con il participio presente. P.es. in vader a schola (andando a scuola), per leger multo, ille ha devenite... (leggendo molto è diventato...), vadente a schola (andando a scuola).

(o) I verbi riflessivi si coniugano con il verbo haber, p.es. Io me lava, io me ha lavate. Illa se ha lavate le manos. Tu te ha lavate.

(p) I verbi intransitivi, cioè quelli che non possono avere un complemento diretto, e quindi non si mettono mai nella forma passiva, si coniugano con il verbo ausiliare haber. Essi possono reggere l'ausiliare esserse indicano uno stato. P.es. io ha venite (io sono venuto), ille ha essite (lui è stato), nos ha partite durante le notte (eravamo partiti durante la notte), quando io arrivava, ille esseva partite (quando lui arrivò, lui era partito).

(q) Frasi interrogative. Per rendere interrogative le frasi vi sono tre modi: a) Conservare l'espressione come si trova, ma sollevare la voce sulla parola-chiave. Es. Ille non veni con nos? b) Invertire il verbo con il soggetto. Es. Veni ille con nos? c) Porre esque all'inizio della proposizione. Es.: Esque ille veni con nos? Il verbo segue la parola interrogativa. Es.: Quando arrivara ille? Ubi es le can?I pronomi-complemento precedono il verbo. Es.: Ubi se trova le specieria? Qui vos lo dava?

Riassunto della coniugazione

infinito: amar vider audir

presente: ama vide audi

passato: amava videva audiva

futuro: amata videra audira
va amar va vide va audir

condizionale: amarea viderea audirea

participio presente: amante vidente audiente

participio passato: amate vidite audite
 
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