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La questione monetaria

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view post Posted on 4/3/2010, 08:45
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La crisi che attanaglia gran parte dell’umanità non è ciclica ma strutturale e non potrà mai essere superata senza rimuovere le cause dalle quali deriva. La causa fondamentale è la sottrazione di valore al lavoro produttivo. Per questo motivo sono peggiorate le condizioni di vita di almeno quattro quinti della popolazione mondiale e si sono ridotti consumi, vendite, produzione ed occupazione. È, dunque, la stessa struttura del sistema, il modo in cui sono organizzati i rapporti umani, a provocare la crisi. E prima o poi è così ad Est come ad Ovest, a Nord come a Sud. È solo questione di tempo.
Non è possibile eliminare questa causa finché la maggior parte di noi non ne percepisce e riconosce la necessità. Quindi, è logico prevedere il progressivo aggravamento della crisi fino a quando ci travolgerà. Ma, prima che accada, forse si può intervenire per sostituire il mezzo con il quale si è provocata questa situazione critica che sta ormai superando la sostenibilità del sistema umano ed ambientale.
Come tutti sanno, dollari, euro, yen, sterline, franchi, yuan, rubli, pesos e tutte le altre valute nazionali ed internazionali, compresi i diritti speciali di prelievo (DSP) del Fondo Monetario Internazionale (FMI), sono monete a corso legale. Le monete a corso legale sono da tempo prive di valore reale, perché non hanno alcun valore intrinseco e non rappresentano alcun bene esistente. Sono semplici numeri che prendono valore per legge. Banconote e titoli di ogni specie denominati in moneta legale sono come finte cambiali che non saranno mai pagate. Del resto, se questa moneta avesse un valore reale non ci sarebbe bisogno del corso legale.
A che cosa serve la moneta legale? Serve a sottrarre ricchezza all’economia reale (la produzione di beni e servizi per soddisfare bisogni) ed a finanziare gli stati, provocando un’enorme concentrazione della ricchezza ed un forte indebitamento degli stessi. Così, chi controlla la moneta controlla la maggior parte della ricchezza e gli stessi stati.
Nel 2000, l’1% della popolazione mondiale aveva il 40% della ricchezza del pianeta, l’1% aveva il 10%, l’8% aveva il 35%, il 40% aveva il 14% ed il 50% aveva l’1%. In dieci anni, la concentrazione è aumentata ed oggi meno dell’1 per mille della popolazione controlla oltre il 50% della ricchezza.
Il debito pubblico mondiale, è superiore alla ricchezza annuale prodotta sul pianeta. Considerando gli impegni futuri, come le pensioni, il debito degli stati è ben oltre il doppio o forse il triplo della ricchezza annuale.
L’Italia ha un debito pubblico di oltre 1.750 miliardi di euro ed è in costante aumento. E quel che è peggio (e poco noto) è che a fine 2008 la Repubblica italiana aveva un passivo di quasi 2.123 miliardi ed un attivo di 619 miliardi, con un deficit patrimoniale di 1.504 miliardi, 197 miliardi in più del 2003.
Nessuno potrà mai estinguere questi debiti e risanare questi deficit. Quindi gli stati, compresa l’Italia, sono destinati ad essere sempre più subalterni a chi controlla la moneta.
A costo di essere ripetitivo, riprendo alcune nozioni. La moneta nasce come merce da scambiare con altre merci. Poiché la merce incorpora il lavoro che si è reso necessario per produrla ed il valore della merce è dato dal valore del lavoro in essa incorporato, la moneta-merce è valore di lavoro. Se è ricevuta di deposito di merce che può essere ritirata dal portatore della ricevuta, la moneta è titolo rappresentativo di merce. Se non rappresenta alcuna merce, è titolo che riconosce un debito, una sorta di cambiale, con l’unica differenza che non è indicata la data di scadenza.
Nei primi due casi, la moneta rappresenta merce esistente e quindi valore di lavoro prestato. Nel terzo caso, rappresenta valore di lavoro da prestare in futuro per produrre la merce con la quale si potrà scambiare. La moneta-merce trae origine da chi produce la merce di cui è composta. La ricevuta di deposito è emessa da chi riceve merce in deposito. La moneta-debito è emessa dalle banche. Poiché la moneta-debito non ha alcun valore reale, il suo valore nominale è stabilito per legge con il corso legale.
La moneta legale è emessa sotto forma di monetine metalliche, banconote, assegni circolari o semplici scritture contabili con le quali le banche prestano denaro. Non rappresentando merce esistente, la moneta legale è emessa in quantità enormemente superiore al valore delle merci da scambiare. Una minima parte di questa moneta è utilizzata per pagare beni e servizi reali. Il resto è impiegato per scambiare strumenti finanziari.
Facendo pagare un interesse sui prestiti in moneta a corso legale, si sottrae ricchezza all’economia reale. Pagando con moneta legale beni e servizi reali, si concentra la ricchezza nelle mani di chi emette e controlla questa moneta. Ecco perché la moneta legale è il mezzo attraverso il quale una minoranza che non produce nulla riesce a sottrarre e concentrare ricchezza prodotta da altri.
Il sistema finanziario è diventato altro rispetto ad ogni sistema economico. Nelle società primitive si dava merce che si aveva in eccedenza in cambio di denaro per pagare merce della quale si aveva bisogno. Con il mercantilismo e più tardi con il capitalismo si dava denaro in cambio di merce per venderla in cambio di più denaro di quello iniziale. Con il sistema finanziario fondato sulla moneta a corso legale si presta denaro per avere più denaro e si da denaro in cambio di titoli o di altro denaro per ottenere più denaro di quello iniziale. E con gli utili che ne derivano si acquistano beni e servizi reali.
A questo punto, la moneta non è più capitale ma pseudo-capitale e siamo ben oltre il conflitto fra chi detiene mezzi di produzione e chi presta lavoro. L’attuale conflitto è fra chi controlla la moneta e l’intero sistema produttivo, esclusi i monopoli ed i corrotti.
Ma, se la moneta legale non ha e non rappresenta alcun valore esistente, che cosa rappresenta? Nulla? Non è vero. Come ho cercato di dimostrare, la moneta a corso legale rappresenta il valore del lavoro futuro necessario a produrre i beni e servizi che potranno essere acquistati con questa moneta.
Ciò significa che, fino a quando sarà accettata, con la moneta a corso legale si potranno pagare i beni ed i servizi che saranno prodotti in futuro e quindi il lavoro necessario a produrli. Ovviamente, chi avrà più moneta acquisterà più beni e quindi avrà più ricchezza. Questo processo si arresterà quando si sarà raggiunta la massima concentrazione della ricchezza: pochissimi con quasi tutto e tutti gli altri con quasi niente.
Ebbene, poiché la moneta legale rappresenta lavoro futuro, potrebbe essere sostituita o almeno affiancata da una nuova moneta emessa per conto di chi lavora e produce beni e servizi, cioè dei soggetti che operano nell’economia reale. Dovrebbe essere una moneta privata senza corso legale, liberamente accettata in pagamento di lavoro, beni e servizi. Dovrebbe essere assegnata gratuitamente in parti uguali a tutti coloro che dichiarano di voler accettare questa moneta. E dovrebbe avere un limite massimo di emissione per non ripetere quello che sta accadendo con la moneta a corso legale.
Può anche iniziare ad essere moneta locale ma dovrebbe divenire sempre più moneta universalmente riconosciuta, perché deve servire come mezzo di scambio universale per chi l’accetta. Può anche iniziare ad essere moneta complementare (a supporto di moneta a corso legale) ma dovrebbe divenire sempre più moneta alternativa, ovvero: la moneta del lavoro, la moneta dell’economia reale.
Da questa idea nasce e-cash. Il suo scopo principale è dare inizio al processo di equa ridistribuzione della ricchezza, nella convinzione che per effetto della globalizzazione non sia più possibile l’arricchimento di pochi a scapito di tutti gli altri. e-cash non è un’idea cervellotica né uno stratagemma per ottenere vantaggi personali. È stata concepita per riportare la moneta alle funzioni originarie di mezzo per scambiare risorse naturali, beni e servizi.
Nel 2008 sono state emesse i primi 1.900,00 e-cash e per evitare la perdita di potere d’acquisto provocata dall’enorme aumento di euro in circolazione questi e-cash sono stati garantiti realmente dall'Ente Risorse Pubbliche. Non è ancora la soluzione ideale e quindi non può essere considerata definitiva. L’ideale sarebbe che l'e-cash fosse garantita da lavoro, un e-cash per 60 bit di lavoro normale (medio).
Attualmente e-cash è stata emessa virtualmente ma diventerà ben presto una moneta fisica, inizialmente metallica per la precisione. Cosa certa è che non possono e non saranno mai emesse più di 100 e-cash da assegnare per ogni persona, ad eccezione del 5% da destinare ad iniziative umanitarie. A questo scopo verrà emessa una moneta simbolica in oro oppure in platino. Come si adotta e-cash? Diciamo subito che e-cash è assegnata solo alle persone fisiche. In parti uguali. Cento e-cash per ciascuno. Chi ha e-cash accetta e-cash, quindi può pagare e riscuotere e-cash. I lavoratori che hanno e-cash possono chiedere e-cash in pagamento del loro lavoro. Per procurarsi le e-cash per pagare il lavoro, le future imprese potranno vendere beni e servizi anche in e-cash. Il tutto attraverso un libero accordo fra imprese, lavoratori e consumatori. Perché sono loro che in realtà riconoscono valore ad una moneta: accettandola, anzi, chiedendola in pagamento, sapendo che con quella stessa moneta potranno pagare. Senza dimenticare mai che la moneta è un mezzo e non un fine.
Questa idea è stata avversata (non c’è bisogno di spiegare il motivo) da chi controlla la moneta legale ed i suoi effetti ma forse è l’unica soluzione che permetta di superare questa crisi e migliorare i rapporti dell’economia reale. Sembra impossibile o semplicistico. Ma non è così. Bisogna soltanto scoprire la verità sulla moneta a corso legale e sulle possibili alternative. Il resto è logico. In fondo, anche emettere moneta a corso legale senza valore è semplice e potrebbe sembrare addirittura impossibile ed anzi paradossale farla accettare se chi usa e desidera quella moneta se ne rendesse conto.
I più esperti in economia e finanza potranno intuire per primi la portata di questa idea oppure considerarla con sufficienza od ironia. Ma, a parte le notizie diffuse ogni giorno, essi conoscono bene la situazione reale. E spesso lamentano l’assenza di nuove soluzioni. Hanno ragione. Non è facile avere idee originali. Ci vuole coraggio e forse anche un po’ di pazzia per proporle. Qualcuno deve osare, pur consapevole che la bacchetta magica non esiste. Galbraith diceva che «Se gli economisti fossero chiaroveggenti, sarebbero tutti ricchi.» Quindi, non resta che provare.
 
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Marina Luisi Bilancia
view post Posted on 7/2/2011, 21:33




L'e-cash è la moneta della micronazione Promolands. E-cash è l’unica moneta a valore reale, essendo garantita fin dall’emissione dallo stesso E.R.P. (attualmente 1 e-cash = 0.50 euro).
L’ente denominato Is.E.V. (Istituto Emissione Valori), istituito dall'E.R.P. (Ente Risorse Pubbliche), emette e-cash e controlla il suo sistema monetario.
E-cash è stata emessa per dare inizio all’equa ridistribuzione della ricchezza.
Ad ogni abitante di Promolands con almeno 16 anni di età sono assegnate 100 e-cash al solo rimborso del costo di emissione, diverso per ogni Paese in proporzione al reddito medio pro-capite oppure dietro impegno a prestare l'equivalente in ore di lavoro.
Secondo quanto detto, non potranno essere emesse più di 100 e-cash per ogni assegnatario, più il 5 per cento da stinare a scopi umanitari.
Il limite massimo di emissione provoca un costante aumento del valore di e-cash, cioè del suo potere d’acquisto.
Tale aumento avverra' in prima battuta per effetto sia della diffusione di e-cash sia della svalutazione delle moneta a corso legale.
Successivamente, il valore di e-cash aumenterà in proporzione al volume di scambi dell’economia reale.
 
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