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Sudafrica: uccidere un bianco non è reato!

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bobby151169
view post Posted on 30/1/2011, 20:35




In questo articolo "controcorrente", Micallesin denuncia la realtá del Sudafrica di oggi, dove i bianchi sono i neri di ieri.

Più di tremila assassinati in quindici anni nei modi più atroci, quasi tutti senza un colpevole. La strage dei boeri viaggia al ritmo di due delitti alla settimana con la compiacenza del governo. Che ha un obiettivo preciso: l’esproprio delle loro terre
Se andate in Sudafrica fate un salto a Petersburg, nelle province settentrionali. Da quelle parti troverete una collinetta disseminata di croci bianche. Contatele. Sono più di tremila. Una per ciascun agricoltore bianco ucciso dal 1994, da quando la «rivoluzione colorata» incominciò a cambiare il volto del Paese. Una rivoluzione che, 16 anni dopo, sembra pronta ad approfittare delle «distrazioni o compiacenze della classe politica» per metter le mani sulle fattorie dei boeri.
Se dunque l’apartheid era ignobile, il silenzio che circonda il clima di violenza e soprusi sofferto dagli agricoltori boeri non sembra migliore.
Sui giornali non fanno neanche nptizia ma i plaasmoorde - gli assassini di fattoria come li chiamano i boeri - colpiscono al ritmo di un paio di casi a settimana, ma per le autorità, per i capi dell’Anc e per i seguaci del presidente Jacob Zuma la campagna di violenza contro gli ultimi 40mila agricoltori bianchi non è certo un problema. Per capirlo basta seguire le ultime apparizioni pubbliche di Julius Malema, il 29enne leader dell’ala giovanile dell’African National Congress. Per questo «giovane leone» pupillo del presidente il modo migliore per riscaldare le folle accalcate intorno alle sue mercedes blindate è intonare «Dubula Ibhunu», la vecchia canzone dell’Anc il cui titolo significa emblematicamente «Spara al Boero».
Ovviamente chiunque osi collegare il fiume di sangue versato nelle fattorie e la canzonetta cantata a squarciagola da Julius e dalle sue allegre combriccole viene immediatamente tacciato di calunnia e diffamazione. «Quella canzone come molte altre intonate nei giorni della lotta fa parte della nostra storia e della nostra eredità e non può certo esser vietata» precisa con orgoglio un comunicato dell’African National Congress sottolineando lo struggente carattere «sentimentale» delle storiche note.
Peccato che quel rigurgito d’antichi sentimenti nei confronti degli agricoltori bianchi coincida, a livello politico, con il progetto di nazionalizzazione delle fattorie avanzato, negli ultimi tempi, dal dipartimento di sviluppo rurale. La proposta del dipartimento che intende dichiarare assetto d’interesse nazionale tutte le tenute coltivabili di ampie dimensioni potrebbe portare all’esproprio di tutte le terre possedute tradizionalmente dai boeri. E così mentre i tifosi si godranno i mondiali di calcio l’odiato color bianco scomparirà definitivamente dalle campagne del Paese «colorato».
 
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