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ROMA 25 settembre 2011 - Con la proclamazione del principato, avvenuta sabato 24 settembre con tanto di insediamento dell'Assemblea Costituente, tra Filettino - piccolo borgo del Frusinate che si è ribellato ai tagli e all'ipotesi di cancellazione del Comune legati alla manovra economica anti crisi - e la Capitale si riapre il rebus delle acque. Dopo l'annuncio di metà agosto, le polemiche, l'incarico all'avvocato Taormina di «trovare la strada legale per far nascere un territorio autonomo e indipendente», è il tempo delle rivendicazioni economiche da parte degli abitanti del paese montano.
IL CONTO ALL'ACEA - Gli amministratori del paese ciociaro - nell'alta Valle Aniene, vicino a Fiuggi, conosciuto per la stazione sciistica di campo Staffi e per il suo patrimonio naturale - puntano a riappropriarsi, da subito, della gestione delle risorse idriche. E vogliono perciò presentare il «conto» all'Acea. D'altronde le sorgenti del paese forniscono acqua a circa 50 centri della provincia di Roma e alla zona Est della Capitale, ma al Comune frusinate queste forniture - essenziali per chi le riceve - non garantiscono alcun introito o vantaggio economico. Un vantaggio che invece è connesso alla natura carsica dei monti del Frusinate. Sopra Filettino c'è l'altopiano di Campo Staffi, conca calcarea chiusa, riferibile a Polje (bacino chiuso di notevoli dimensioni, tipico delle regioni carsiche) nella quale le acque di nevai e pioggia vengono smaltite attraverso inghiottitoi, doline e fessure sempre presenti nel calcare, per riapparire più in basso sotto forma di sorgenti.
SORGENTI OLIGOMINERALI - La sorgente più pura e importante è a Pertuso, frazione a 5 chilometri dal paese, sulla strada per Trevi nel Lazio. Qui, sotto una roccia imponente, da una grande apertura, sgorga impetuoso l'Aniene. Un'altra delle sue sorgenti si trova nella piazza principale del paese. Ma nel territorio di Filettino, ci sono diverse altre fonti e torrenti degni di nota: le sorgenti di Rogliuso e Acqua Corore, che cominciano ad affiorare nella falda meridionale del Monte Tarino a quota 1203 e si immettono nell'alveo dell'Aniene; la fonte della Moscosa; la fonte Acqua Santa, con acqua radioattiva e oligominerale, efficacissima nella cura della calcolosi renale e nella cura diuretica; e la fonte della Canalicchia.
BUSINESS DELLE MAGLIETTE - Nell'attesa che le sorgenti fruttino qualcosa, ci si accontenta di rimpinguare le casse pubbliche con i gadget del neonato principato: le prime cinquecento magliette con lo stemma del principato erano sono andate a ruba in poche ore a fine agosto; «Abbiamo già oltre due mila prenotazioni per polo e magliette, mentre presto saranno disponibili anche cappelli, penne e tanto altro», spiega il sindaco Luca Sellari.
CONFRONTO ISTITUZIONALE - Quanto agli introiti dalla "vendita" dell'acqua: «Chiediamo subito un tavolo di confronto con il governo nazionale e regionale - annuncia il sindaco - allo scopo di chiarire, una volta per tutte, determinate situazioni. Non condividiamo che il demanio abbia rapporti con i privati. Come comune siamo obbligati a mantenere pulite le sorgenti, fare manutenzione lungo i percorsi e siamo responsabili di ciò che accade sul territorio, ma Demanio e Acea non ci riconoscono nulla. Da questa situazione non otteniamo niente e vogliamo confrontarci con lo Stato».
BATTAGLIA SUI BACINI - Sulla futura gestione dell'acqua, dunque, a Filettino si annuncia battaglia. Non a caso, nello stemma araldico approntano per la nuova realtà territoriale compare, sul lato sinistro, una veduta stilizzata dei monti e delle sorgenti di acqua pura, affiancate dalla sagoma del campanile del paesino. Da quello che è uno dei bacini idrici più grandi d'Europa si attendono risorse per favorire lo sviluppo economico del paese, che si sta trasformando in principato. «Vogliamo che lo Stato ci riconosca qualcosa e si metta intorno a un tavolo a ragionare con noi», ribadisce il sindaco Sellari.
«PUNTO FRANCO» - Il futuro dell'acqua a Filettino è uno dei temi più sentito dagli abitanti del paese montano che vuole diventare un «punto franco», una zona economica speciale - progetto ben più serio e concreto della scelta-provocazione di stampare banconote di una moneta locale: il fiorito. È stato proprio l'avvocato Carlo Taormina a proclamare la nascita del Principato, di fronte alla costituente riunitasi in un albergo della località montana, dicendosi però «meravigliato che in questi giorni dal ministero dell'Interno si siano allarmati, dato che il ministro Roberto Maroni fa parte della Lega Nord, partito che fino a pochi giorni fa ha evocato la secessione». «La riappropriazione delle risorse naturali del paese - aggiunge Taormina - riguarda soprattutto lo sfruttamento dell'acqua». E conferma: «È stata questa la principale ragione che ha portato alla nascita del principato». La battaglia dell'acqua è soltanto all'inizio.
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